Agricoltura abbandonata, ora basta: #mobilitiamoci! Appuntamento a Napoli il 6 aprile

MOBILITAZIONE

Venerdì 6 APRILE 2018
Napoli

 Gli Agricoltori dicono

BASTA!

 

Tempi certi sui pagamenti

Difesa dei prezzi dei prodotti degli agricoltori

Promozione e difesa  delle produzioni Campane

Politiche e strutture per rendere agevole il PSR

 


 


Raduno:
ore 9,00 Stazione Marittima (arrivo)
ore 9,30 Piazza Municipio (partenza corteo)
ore 10,30 Presidio Santa Lucia (Sede Regione Campania)

 

Purtroppo dobbiamo dire “Lo avevamo detto!”.

Avevamo detto nel luglio 2015 che la regione Campania non può non avere un Assessore all’Agricoltura (Corriere del Mezzogiorno, 14 luglio 2015 link)).: i problemi del settore agricolo sono tali da richiedere una gestione diretta e dedicata e le emergenze che sta vivendo lo testimoniano denotando una grave mancanza di strategia politica. Abbiamo tuttavia voluto essere fiduciosi e, come è nel nostro spirito, collaborativi. Ma la realtà ha purtroppo dato ragione alle nostre immediate perplessità.

Avevamo detto anche che andava costituta immediatamente e parallelamente alla stesura dei Bandi una Task force per la programmazione delle modifiche del PSR al fine di evitare frammentazione di risorse e burocratizzazione delle procedure. Indicammo ai decisori politici 7 punti – (Agronotizie del 23 novembre 2015: link).

 

Non è possibile che nel marzo del 2018, a tre anni dall’approvazione, dobbiamo registrare solo l’8% della spesa. E si tenga conto che la maggior parte della spesa è rappresentata da trascinamenti della vecchia programmazione.

 Non è possibile ridurre i Gal a semplici “passacarte”, strutture che dovranno pubblicare gli stessi bandi (sbagliati) del PSR con l’aggravante di essere solo fintamente più agili ma di fatto più complessi.

Non è possibile prevedere come premialità più importante per i Gal la popolazione. E’ un paradosso! Stiamo infatti parlando di strumenti nati per animare le aree rurali a rischio di spopolamento.

Non è possibile che non si aprano ancora i bandi per le misure a superficie per l’agricoltura a basso impatto ambientale.

Non è possibile svilire progetti integrati concepiti per animare e far rivivere i nostri borghi rurali a meri finanziamenti di opere edilizie.

Non è possibile che la Regione Campania non abbia inserito in una strategia di promozione complessiva i prodotti dell’agroalimentare campano! Tanto per fare un esempio, per il Vinitaly la Campania risulta essere la regione che ha investito di meno in Italia.

Non è possibile che a due anni dall’approvazione della Legge dei castagneti da frutto non si abbia ancora una perimetrazione dei territori che dovrebbero beneficiare dei finanziamenti previsti dalla legge. Il che significa non aver realizzato assolutamente nulla per la filiera.

Non è possibile che dopo tre anni non si sia ancora fatto nulla per il polo florovivaistico.

Non è possibile che la Regione non abbia investito sulla ricerca al fine di sperimentare pratiche per adattare le nostre varietà agricole ai cambiamenti climatici. Oggi compriamo cultivar di oliveti italiani certificate in Toscana, l’alternativa a quelle spagnole.

Non è possibile che non si smantellino e riorganizzino centri di ricerca come Fattoria Improsta, i CRAA,  e molte altre realtà che oggi sono solo centri di costo. Ma si facciano i concorsi!

Non è possibile che non si cambi la Legge dei Consorzi di Bonifica aggregandoli e riperimetrandoli, anch’essi oggi solo fattori di costo sul bilancio regionale.

Non è possibile che si venga presi in giro dicendo che si è pubblicato un bando sulle filiere quando invece si tratta di un finanziamento per lo studio di un progetto collettivo per la vendita diretta. Basta!

Non è possibile che non vengano attuate politiche e costruiti strumenti per l’organizzazione e l’aggregazione all’interno delle filiere. La filiera del nocciolo e molte altre sono di fatto abbandonate dalle politiche agricole regionali.

NO ALLA POLITICA DEL CONSENSO !

Oggi viviamo la quarta rivoluzione industriale, il digitale trasforma di giorno in giorno il nostro modo di fare e di essere imprenditori agricoli e in Campania si parla di tecnicismi. Guardiamo le altre regioni volare, le imprese agricole altrove sono aiutate a crescere in diversi ambiti come la sensoristica, il marketing, il digital web, e interloquiscono con la Pubblica Amministrazione in digitale.

 

GLI AGRICOLTORI DICONO BASTA!

CIA CAMPANIA DICE BASTA!

 

È il momento di un Assessore all’Agricoltura che parli di politiche agricole!

È il momento che venga divisa l’AdG del PSR dal direttore Generale, bastano 4-5 bravi programmatori per scrivere e modificare il nostro PSR.

È il momento che la Regione tolga l’agricoltura dalla nicchia in cui è stata costretta riconoscendole la stessa dignità degli altri comparti produttivi.

Chiediamo che strumenti e politiche di ricerca, promozione e aggregazione per l’agroalimentare diventino centrali nella programmazione della Regione Campania.

Chiediamo l’apertura dei bandi delle misure per l’agricoltura a basso impatto ambientale!

Chiediamo l’immediata perimetrazione dei Castagneti.

Chiediamo la realizzazione del Polo floroviviaistico campano.

Chiediamo il finanziamo per le innovazione nelle filiere!

Chiediamo l’attivazione di strumenti di visione strategica e complessiva per animare e ripopolare le nostre aree interne!

Chiediamo la digitalizzazione per tutta la documentazione delle imprese agricole. Le imprese agricole hanno già tutta la documentazione, sono obbligate dalla Ue, lavorano e producono alimenti per gli uomini e per gli animali, quindi le normative lo impongono. La Regione deve solo acquisirle!

Chiediamo di ottenere uno sportello presso Agea per la Campania.

Difendiamo e promuoviamo la nostra agricoltura in Italia ed in Europa.