Castagneti da frutto, sì all’autodichiarazione e lotta ai parassiti più efficace. Le Regione accoglie le richieste di Cia Campania

Nessun indennizzo monetario sarà più dovuto alla Regione per la riconversione dei castagneti cedui in castagneti da frutto, basterà la sola autodichiarazione degli agricoltori per il riconoscimento dei castagneti da frutto in attualità di coltura e, infine, saranno inseriti nel disciplinare della Regione Campania i prodotti fitosanitari attualmente autorizzati per la lotta agli insetti e alle malattie del castagno. Accolte dalla Regione le proposte avanzate da Cia Campania nel corso dell’incontro tenuto stamattina, venerdì 26 ottobre, a Roccamonfina tra i dirigenti dell’organizzazione agricola guidata da Alessandro Mastrocinque con Franco Alfieri, capo Segreteria del Presidente della Giunta Regionale e il direttore generale delle Politiche agricole della Regione Campania Filippo Diasco. Presenti anche il direttore generale di Cia Campania Mario Grasso e Salvatore Malerba, responsabile della GIE Castanicoltura-Frutta a Guscio. Per la Regione Campania presenti altresì funzionari e dirigenti dell’Ufficio centrale per le foreste, Ufficio tutela della qualità e Ufficio centrale fitosanitario.

Una grande vittoria degli agricoltori che, grazie alla disponibilità e alla capacità di ascolto di Franco Alfieri, portano a casa risultati significativi per un settore che sta pagando cara un’emergenza dovuta all’attacco di parassiti e anche una grave disattenzione da parte delle istituzioni. Ora, finalmente, si cambia passo”, afferma Alessandro Mastrocinque.

Anche quest’anno la produzione di castagneti si attesa di media a circa il 20-30 per cento di quella potenziale, e di quella ottenuta circa il 40 per cento risulta colpita da marciume. “Viene di fatto riconosciuta l’assoluta inefficacia del solo utilizzo del Torymus sinensis, antagonista del Cinipide del Castagno”, sottolinea Mastrocinque.

Cia Campania propone di aggiornare il Disciplinare regionale per la Produzione Integrata, tutti i prodotti autorizzati dal Ministero devono essere recepiti per la lotta biologica. “Si comincia a mettere la parola fine all’inutile quanto dannoso terrorismo mediatico e non solo che si è fatto sul trattamento dei castagneti. Si è giocato sulla pelle degli agricoltori e di una delle nostre produzioni di eccellenza”, aggiunge Mario Grasso, direttore regionale di Cia Campania.

Si propone inoltre la sperimentazione di altri prodotti e di monitorare le principali malattie che interessando il castagno solo ed esclusivamente da parte del servizio fitosanitario della Regione Campania, di intensificare i controlli nei castagneti e di insediare un tavolo regionale dedicato aperto a istituti di ricerca da convocare quando necessario per analizzare le problematiche del settore.