I contadini non sono gli inquinatori dell’aria, Cia Campania e Cia Avellino in difesa degli agricoltori

Il presidente regionale Alessandro Mastrocinque e il rappresentante provinciale Michele Masuccio contestano le aspre sanzioni applicate dal Comune di Avellino per gli abbruciamenti dei residui agricoli. “In assenza di un biodigestore non abbiamo alternative. I contadini mitigano il rischio idrogeologico”

 

L’Ordinanza emessa dal Comune di Avellino in merito al divieto di abbruciamento di vegetali, loro residui o altri materiali connessi all’esercizio delle attività agricole nei terreni agricoli, negli orti, giardini, parchi pubblici e privati, su tutto il territorio comunale, desta la preoccupazione di Cia Campania e con essa la CIA di Avellino, che si schierano al fianco degli imprenditori agricoli, baluardi della mitigazione del rischio idrogeologico e ambientale.

“Suggeriamo un’attività di monitoraggio e controllo più dettagliata sulle emissioni che causano inquinamento. Gli abbruciamenti non avvengono in centro città e gli imprenditori agricoli adottano dei criteri specifici per l’abbruciamento” spiega il presidente di Cia Campania Alessandro Mastrocinque. “Di certo gli agricoltori ancora una volta vengono penalizzati, con il rischio di sanzioni fino a 500 euro. Vorrei sottolineare che non abbiamo la possibilità di smaltire in biodigestore e l’abbruciamento è una pratica necessaria in agricoltura, per evitare che i residui possano formare tappi e aumentare il rischio di frane e smottamenti. Gli imprenditori agricoli garantiscono la pulizia dei canali di scolo e restano sentinelle della salvaguardia idrogeologica del territorio”.

E ancora. “Perseguiamo la soluzione della trasformazione dei residui, ma ad oggi in assenza di un biodigestore non si può impedire agli imprenditori agricoli la pulizia dei terreni. Non abbiamo alternative” puntualizza Mastrocinque. “Si ricorda inoltre che è in vigore una legge regionale che già regolamenta la bruciatura dei residui vegetali” aggiunge Michele Masuccio Cia Avellino. “Non siamo noi gli inquinatori dell’aria. Si cerchino altrove i veri responsabili per mitigare l’inquinamento: chiediamo un’immediata modifica della delibera”.