PREMIO POLITI A LAURA GIOIA CON UNA TESI PER “PULIRE” L’AREA DELL’ILVA DI BAGNOLI

Le “green technologies” costituiscono una valida alternativa ai metodi tradizionali di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati, spesso eccessivamente costosi e con un forte impatto ambientale. In particolare, il fitorimedio assistito è una tecnica estremamente economica che prevede l’applicazione di ammendanti e piante, preferibilmente poliennali e non pabulari.

Questa oltre a migliorare la fertilità chimico-fisica e biologica del suolo, riduce il rischio sanitario diminuendo la dispersione dei contaminanti tramite erosione e lisciviazione e contribuendo ad estrarre progressivamente la quota biodisponibile di Mpt (metalli potenzialmente tossici). Inoltre, l’uso di specie a rapida crescita ed elevata produzione di biomassa apre anche un interessante prospettiva di utilizzo della biomassa prodotta all’interno della filiera del recupero energetico o materico. L’A. donax (comunemente chiamate canne) è tra le specie più adatte allo scopo in quanto è estremamente resistente a stress biotici e abiotici, raggiungendo elevate produzioni anche con ridotti input agronomici e mostra un’ipertolleranza a numerosi contaminanti.
Questo importante lavoro di tesi, realizzato dalla Dottoressa Laura Gioia che gli ha permesso di aggiudicarsi il premio di Laurea “Giuseppe Politi” per il 2016, è finalizzato allo studio dell’adattabilità e del potenziale di accrescimento dell’ A. donax su un suolo inquinato da attività industriale e relativi fanghi derivati dal soil washing; entrambi i substrati sono stati prelevati dal ex sito industriale dell’Ilva di Bagnoli-Coroglio.