Acque irrigue, investire su invasi “periferici” e innovazione. Mastrocinque all’assemblea nazionale ANBI: attingere fondi Psrn e Coesione per 700 milioni

Investire sul contrasto alla siccità e al dissesto idro-geologico  significa investire sul sistema paese. Le risorse ci sono, circa 700 milioni di euro per l’adeguamento delle infrastrutture e per l’innovazione dei sistemi di irrigazione”. Alessandro Mastrocinque, vicepresidente di Cia Agricoltori Italiani e numero uno di Cia Campania, interviene in occasione dell’assemblea dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni  e sottolinea la necessità di uscire dalla logica del fatalismo richiamando il “dovere di investire”. Grazie a un’oculata progettazione potrebbero essere recuperati circa 700 milioni di euro tra Piano Nazionale di Sviluppo Rurale e Fondo di Sviluppo e Coesione.

Tenutasi ieri, mercoledì 12 luglio a Roma, alla presenza del Ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti e del Vice Ministro delle Politiche Agricole, Andrea Olivero, l’assise è stata un importante momento di confronto sullo stato e le prospettive della risorsa idrica in Italia. Mastrocinque ha messo in evidenza, anche sulla scorta della Direttiva Quadro sulle Acque emanata dall’Unione Euopea  (60/2000), la necessità di dar seguito coi fatti al riconosciuto status dell’acqua come bene sociale, strategico non solo per l’agricoltura ma per la sostenibilità e la ripresa dell’intero Paese. La mole di lavoro è enorme: si possono infatti contare 3,3 milioni di aree irrigue, 151 consorzi per circa 17 milioni di ettari di terreni consortili, 200 mila km di canali e 754 impianti idrovori. “Siamo di fronte a un patrimonio che va adeguato alle mutate esigenze dettate dai cambiamenti climatici e alle potenzialità di quella che oggi va sotto il nome di agricoltura di precisione” afferma Mastrocinque. “Droni e sensori stanno rivoluzionando il modo di gestire le risorse idriche, proponiamo l’istituzione di un tavolo interistituzionale per mettere a punto risorse e fare il cambio di passo”.

Tra le priorità la Cia – Agricoltori Italiani propone in particolare di puntare sull’efficientamento degli Invasi con un piano pluriennale di investimenti. Sono circa 31 i miliardi di metri cubi di acqua utilizzati per uso irriguo, il 46 per cento del totale. “Riuscire a ottimizzare questa voce significherebbe segnare una svolta, soprattutto se si cominciasse a intervenire anche sugli invasi minori diffusi sul territorio”. Su questo fronte non mancano le progettualità. Solo in Campania sono stati presentati 4 progetti per adeguamento degli invasi per un totale di 173 milioni di euro.  Gli invasi in Campania sono 7 (Conza, Campolattaro, Piano della Rocca, Gallo, Presenzano, Persano e San Pietro) e con i dovuti investimenti potrebbero fare da importante supporto sia nella raccolta sia nella gestione delle risorse idriche.