Agriturismo gourmet e anticamorra. Agrichef fa tappa al Fuori di Zucca di Aversa

Che “Fuori di Zucca” non sia un semplice agriturismo ma un autentico presidio di legalità e di socialità era già noto. Da adesso è anche un agriturismo gourmet grazie al titolo di “Agrichef” conferito da Cia – Agricoltori Italiani in occasione dell’ultima tappa della terza edizione del Festival dell’Agriturismo Italiano promosso da Cia in collaborazione con Turismo Verde in programma domani, giovedì 25 maggio nell’agriturismo di di Aversa.

Dopo la tappa sannita dello scorso 18 maggio, il tour nazionale di Agrichef si chiude quindi al “Fuori di Zucca” di Aversa, che per l’occasione ospiterà la cooperativa sociale Capodarco di Grottaferrata (Roma). Fuori di Zucca è una fattoria Sociale nata nell’ex manicomio criminale di Aversa. Al suo interno si svolgono attività didattiche rivolte a scuole e famiglie svantaggiate. I prodotti dell’azienda agricola sono da quattro anni parte integrante dell’iniziativa promossa dal Comitato don Diana “Facciamo un pacco alla camorra” che promuove una nuova filiera produttiva etica partendo dalle attività sociali sorte nei luoghi che una volta erano simboli di violenza e di sopraffazione.

L’agricoltura non è solo un comparto produttivo – osserva Mario Grasso, direttore di Cia Campania – l’agricoltura è vita e rappresenta uno strumento formidabile per rimarginare incrinature o, peggio, lacerazioni presenti in alcuni contesti sociali. Per Cia l’agriturismo non è e non può essere ridotto a una moda, ma invece può essere il viatico per riscoprire tradizioni e territori e per esaltare le differenze anche a discapito delle convenienze sulle rese quali-quantitative”.

Il ruolo dell’azienda agricola – sottolinea Cinzia Pagni, vice presidente vicario di Cia – Agricoltori Italiani –  è fondamentale perché consente di garantire la manutenzione e la difesa di territori e paesaggi tipici altrimenti lasciati ai margini. Come Cia riteniamo che questo modello di sviluppo meriti più attenzione, sono ancora molte le potenzialità inespresse dei territori, soprattutto al Sud”.

L’Agrichef è un cuoco/cuoca di comprovata abilità ed esperienza che esercita il suo mestiere all’interno della cucina dell’agriturismo. Può essere il titolare d’azienda, un elemento della famiglia ma anche un esterno che però si impegna a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali, o di prossimità, nel rispetto della stagionalità e utilizza nella realizzazione delle pietanze ingredienti legati alla tutela della biodiversità. Questo per favorire, attraverso il consumo di specifici prodotti, la costante coltivazione dei medesimi preservandoli dal rischio dell’estinzione. Un processo virtuoso, quindi, per l’agricoltura nel suo complesso, che rifugge la standardizzazione delle produzioni, mirando all’esaltazione delle differenze anche a discapito delle convenienze sulle rese “quali-quantitative”.

Il settore agrituristico in Campania
Con 572 aziende agrituristiche (il 14% del Mezzogiorno), delle quali il 49% a conduzione femminile, la Campania dispone di circa 19 mila 700 coperti per la ristorazione e 4231 posti letto per un fatturato annuo medio di 26 milioni di euro. Sul fronte dell’accoglienza e della valorizzazione della campagna e dei suoi valori importante inoltre sottolineare anche il ruolo della fattorie didattiche, che in Campania sono circa 90.