Grano e pasta, l’etichettatura è una garanzia per la qualità [di Alessandro Mastrocinque, pubblicato su Corriere Economia 1 maggio 2017)

Cia Campania accelera sull’etichettatura di origine per la pasta. Ecco l’intervento pubblicato da Alessandro Mastrocinque su L’Economia / Corriere della Sera [lunedì 1 maggio 2017]

Grano e pasta, l’etichettatura è una garanzia per la qualit di Alessandro Mastrocinque Gentile direttore, ho letto con interesse e soddisfazione il «Graffio» di Michelangelo Borrillo dal titolo «Made in Italy p: adesso tocca al grano», pubblicato la scorsa settimana, sulla necessità di riaccendere i fari sull’etichettatura relativa all’origine della pasta. Dico con soddisfazione perché per accelerare processi che la burocrazia rischia lasciare nel pantano serve, eccome, la sollecitazione dei media. Dopo l’entrata in vigore dell’etichettatura obbligatoria sull’origine dei prodotti lattiero-caseari, l’indicazione dell’origine in etichetta anche per la filiera grano-pasta rappresenterebbe davvero un grande passo in avanti per l’economia campana. Mozzarella e formaggi italiani prodotti con latte italiano hanno un appeal molto più forte sui consumatori. Lo stesso vale evidentemente per la pasta. Con in più, e questo va ora sottolineato con forza, il vantaggio di aiutare subito produttori in grande sofferenza per colpa di concorrenza sleale e, appunto, disattenzioni politiche e burocratiche.

I pastifici campani sono rinomati in tutto il mondo, il grano duro campano è tra i migliori d’Italia, eppure i coltivatori e produttori di grano sono al tracollo. Un’esagerazione? Purtroppo no, lo dicono i numeri. Ai 180 euro con cui viene pagato un quintale di pasta dal consumatore fanno fronte soli 18 euro con cui viene pagato un quintale di grano duro al produttore agricolo. Fa dunque bene Borrillo a denunciare che il prezzo del grano italiano «è da tempo a livelli minimi». Attualmente gli ettari a grano seminati in Campania sono circa 90.000, con una produzione stimata di circa 2 milioni di quintali. Ma oltre alla produzione di grano, la Campania è rinomata per la produzione di pasta, basti dire che in regione opera il 15% dei pastifici italiani e che gli stessi campani sono tra primi consumatori di pasta al mondo, con 28 kg a persona.

Dare una spinta all’etichettatura di origine grano-pasta significa onorare un obbligo di trasparenza nei confronti dei consumatori di tutto il mondo e, al tempo stesso, significa dare una risposta concreta ai nostri produttori. Una risposta tanto più significativa perché, mettendo semplicemente il consumatore nelle condizioni di scegliere, si tratterebbe di una risposta di mercato. A livello regionale si potrebbe inoltre lavorare a un patto tra imprenditori agricoli, produttori di commodoty e trasformatori di prodotto su progetti industriali focalizzati su pasta in tutto e per tutto «Made in Campania». Noi ci siamo.

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