Impennata sui prezzi delle materie prime, Cia Campania reclama tavolo di crisi in Regione

Il presidente Mastrocinque chiede l’apertura di un’unità di crisi presso l’assessorato all’Agricoltura per introdurre la regolazione dei prezzi e mitigare le speculazioni. Dopo il confronto ottenuto al Tavolo Verde convocato da Nicola Caputo, la Confederazione punta a dialogare con tutti gli attori della filiera per impedire un ulteriore indebolimento delle aziende e della capacità di spesa dei consumatori

 

Dal confronto aperto in occasione della convocazione del Tavolo Verde dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania guidato da Nicola Caputo, la Confederazione ritiene necessario un intervento utile a calmierare la bolla speculativa innescata dall’aumento del gas, quindi del carburante.

Come già denunciato diverse settimane fa, l’aumento del costo delle materie prime tra cui concime, mangime e sementi, ha fatto registrare un aumento del prezzo del pane (fino a 0,60 centesimi al kg), e di tutti i prodotti di prima necessità, incontrando il malumore della piccola e media distribuzione, oltre che dei consumatori.

“Abbiamo bisogno di aprire un tavolo di crisi per adottare un riferimento di regolazione dei prezzi e mettere in campo misure di mitigazione alla speculazione” spiega il presidente Alessandro Mastrocinque. “Oltre all’impennata dei prezzi delle materie prime su cui Cia Campania si è pronunciata da tempo, oggi ci troviamo a dover fronteggiare l’aumento delle bollette, che penalizza ulteriormente le imprese ad elevata meccanizzazione.

Si tratta di un vero e proprio controsenso rispetto al pressing sulla digitalizzazione, che rischia di indebolire un tessuto produttivo già messo a dura prova dai cambiamenti climatici e dalle crisi del pomodoro e della nocciola. Non possiamo più attendere, è il momento di agire” conclude