Maltempo: crescono disagi nelle campagne, danni per milioni di euro e rischi per la logistica

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Secondo la Cia, sui campi ci sono già situazioni di emergenza, tra allagamenti, serre divelte e magazzini scoperchiati dal vento. Preoccupa il “caos viabilità” che rallenta l’attività aziendale, soprattutto nelle strade rurali. Tra sfasamenti stagionali e aumento degli eventi estremi, nubifragi e siccità, l’agricoltura ha già “perso” 6 miliardi in nove anni.

Le piogge violente, il vento, la grandine: non si ferma l’ondata di maltempo e nelle campagne italiane aumentano danni e disagi. Alberi caduti, serre divelte o piegate dal vento, magazzini allagati e, soprattutto, migliaia di ettari di terreno coltivati sommersi o ridotti a un cumulo di fango, anche per l’aridità del suolo a causa di un mese praticamente “a secco“. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che le perdite ammontano già a diversi milioni di euro.

La quasi totale assenza di piogge a febbraio, infatti, ha “asciugato” in parte i terreni agricoli rendendoli meno permeabili e ora i temporali estesi hanno provocato allagamenti a macchia d’olio nei campi coltivati, mettendo a rischio cereali e foraggi, e in particolare nel Mezzogiorno orticole e agrumi, ma anche frutteti come il mandorlo già fiorito. Le raffiche di vento hanno scoperchiato diverse stalle, depositi degli attrezzi e serre, assestando un duro colpo a fragole, pomodori, ma anche vivai di piante e fiori ornamentali, con il pericolo di perdere fino al 10% del prodotto.

Resta, poi, il “caos viabilità” che rallenta la logistica e i trasporti legati all’attività aziendale – evidenzia la Cia – quindi la distribuzione dei prodotti, soprattutto quelli freschi, e l’approvvigionamento di mangimi e concimi. D’altra parte, la presenza congiunta di fango, acqua e detriti, anche per le frane e i fiumi esondati, crea grosse difficoltà in particolare sulle strade rurali e per le imprese agricole situate nelle aree interne e di montagna. Senza contare il rischio idrogeologico, che nel Paese coinvolge il 9,8% della superficie nazionale e riguarda 6.633 comuni.

Le organizzazioni territoriali della Cia sono impegnate a monitorare la situazione per verificare la possibilità di attivare le misure previste in caso di calamità nelle zone più colpite. Ma intanto si allunga la lista delle perdite in agricoltura, con danni che hanno già toccato quota 6 miliardi dal 2007 a oggi, per gli effetti combinati di maltempo e siccità e l’aumento esponenziale di eventi estremi e sfasamenti stagionali.